
I luoghi più nascosti di Roma
Roma è una città straordinaria con un patrimonio storico-artistico unico al mondo capace di stupire la moltitudine di visitatori che ogni giorno affollano i suoi luoghi e monumenti simbolo come il Colosseo, il Vaticano con la Basilica di San Pietro, il Pantheon. La città eterna è una città che riesce a sorprendere il turista anche con le sue attrazioni “minori”, veri e propri tesori nascosti che attendono solo, con un po’ di attenzione, di essere scoperti e ammirati.
1 – Luogo nascosto – Chiesa Gesuita di Sant’Ignazio
Nel cuore di Roma a due passi dal Pantheon si trova la chiesa gesuita di Sant’Ignazio, una chiesa che viene appena sfiorata dal turismo di massa ma che custodisce un esempio di puro virtuosismo artistico che vi lascerà a bocca aperta. Le spettacolari prospettive illusionistiche affrescate da Andrea Pozzo alla fine del ‘600 riusciranno infatti ad ingannare i vostri occhi al punto che…. vi risulterà davvero difficile svelare il “mistero” della falsa cupola.
2 – Luogo nascosto – Cupola di Sant’Ivo alla Sapienza
A chi si sposta invece dalla zona del Pantheon per raggiungere la chiesa di San Luigi ed ammirare le tele di Caravaggio, è consigliabile tenere lo sguardo in lato per non farsi sfuggire una delle più originali creazioni del barocco romano, la cupola di Sant’Ivo alla Sapienza. Una “piccola” ma significativa prova dell’estro di Francesco Borromini che disegnò questa spettacolare cupola a forma di turritelide, quella conchiglia che l’architetto teneva sulla sua scrivania.
3 – Luogo nascosto – Tempietto Circolare di Donato Bramante
Un’altro tesoro nascosto di Roma va cercato sul colle del Gianicolo, un luogo davvero magico da dove potrete godere di un panorama mozzafiato su tutta Roma. A lasciarvi stupiti non sarà solo il panorama, qui si nasconde infatti un gioiello dell’architettura rinascimentale custodito nel convento della chiesa di Pietro in Montorio. Si tratta del tempietto circolare messo a frutto dal genio creativo di Donato Bramante che lo edificò proprio nel punto in cui, secondo la tradizione, venne crocifisso San Pietro. Il tempietto è vero e proprio manifesto dell’architettura rinascimentale, in esso Bramante ha voluto riassumere tutti i canoni dell’estetica del suo tempo tanto da diventare un modello per le architetture del primo ‘500.
4 – Luogo nascosto – Rione Trastevere
Se volete prendervi un pò di riposo dallo sfarzo del barocco e dalla grandiosità della Roma imperiale e assaporare un pò di atmosfera medioevale, potete recarvi nel rione Trastevere il più popolare e caratteristico della città. Tra gli stretti vicoli e le piazzentte anguste, incastonati tra gli edifici moderni, potrete scoprire piccoli gioielli del XIII sec. come le case della famiglia Mattei e la cosiddetta sinagoga ebraica, tipici esempi di edilizia privata medievale.
5 – Luogo nascosto – La Locanda della Vacca
Nella folkloristica piazza di Campo de’ Fiori potrete invece fare conoscenza con alcuni personaggi noti del passato come Vannozza Cattanei niente meno che l’amante di Papa Alessandro VI e madre di Lucrezia e Cesare Borgia e che qui gestiva la “locanda della vacca“. Davanti a quel portone di legno incorniciato da conci di tufo e sormontato dallo stemma di famiglia avrete la sensazione di sentire ancora le voci e le risate degli avventori dell’epoca, che qui trovavano, oggi come allora, un pò di svago e del buon vino….
6 – Luogo nascosto – Targhe di Marmo
A Roma non sono solo i monumenti e le opere d’arte a raccontare la città ma a volte anche quelle semplici targhe di marmo affisse ai muri degli edifici e che molto spesso sfuggono all’attenzione di chi passeggia, possono restituire uno divertente spaccato di vita quotidiana. Come la targa con una singolare buca delle lettere affissa alla parete della chiesa di S. Salvatore nel caratteristico vicolo delle Coppelle che invita tutti gli albergatori e locandieri della zona ad inserire nella buca la segnalazione di clienti ammalati o moribondi. Un’iniziativa che mirava a contenere il rischio sanitario in occasione dell’imminente giubileo del 1750 quando Roma si sarebbe riempita di gente di ogni genere e condizione.
Oppure la targa di via di Sant’Eustachio posta accanto a due alte colonne di granito provenienti dalle terme di Nerone o Alessandrine, uniche testimoni di un monumento scomparso della Roma imperiale che ha purtroppo pagato il prezzo della modernizzazione della città. L’iscrizione sulla targa vietava di fare nella zona il “mondezzaro”…, una simpatica testimonianza di quelle cattive abitudini che non hanno tempo.
0