L’obelisco egizio di Piazza Montecitorio
L’obelisco di Montecitorio è uno dei più imponenti monumenti a Roma che testimonino gli antichi fasti della città eterna. Il monumento, simbolo del fascino e delle suggestioni che l’Egitto suscitava anche presso i Romani è un’opera di rara fattura.
Non è certamente il più antico obelisco che ci sia a Roma, e nemmeno il più grande, ma è quello che certamente più è vicino ai nostri ricordi e reminiscenze della storia Romana. L’obelisco , scolpito per il faraone Psammetico II (Vi a.c) fu infatti trasportato a Roma dall’imperatore Augusto e diventò in senso fisico ed allegorico il fulcro della sua propaganda di stabilità e rispetto delle tradizioni , di cui il primo imperatore di roma fu convinto fautore.
L’obelisco, non solo cita nell’iscrizione la provincia d’Egitto “capta” ed in potestate romana redacta , quindi è un riferimento esplicito ai successi militari dei romani, ma originariamente era collocato al centro di un gigantesco orologio solare, fatto realizzare dall’imperatore stesso. Funzionava dunque da gnomone di una enorme meridiana ed aveva il compito di scandire il tempo, o meglio i tempi mutati di una nuova era di pace e stabilità. Pare infatti secondo la tradizione che il giorno esatto del genetliaco dell’imperatore Augusto l’ombra prodotta dall’obelisco toccasse un altro famoso monumento di Roma, l’ara pacis augustae, un altare voluto anch’esso da Augusto. L’obelisco dunque segnava una nuova era, idealmente l’alba di uno degli imperi più grandi mai realizzati ed il tramonto di uno altrettanto suggestivo: Augusto fece infatti portare l’obelisco a Roma per celebrare la vittoria sull’Egitto di Cleopatra, amante e alleata prima di cesare poi di Marco Antonio. Un’opera dunque assolutamente imperdibile che ci racconta della parabola di successi e sconfitte dei grandi nomi della storia antica.