
Il villaggio di Romolo sul Palatino
E’ noto come il Palatino sia tra i sette colli il più importante e famoso di Roma proprio perché qui venne fondata la città destinata ad un futuro grandioso.Del suo passato più antico il Palatino ha restituito delle preziosissime tracce oggi purtroppo poco enfatizzate e decisamente poco evidenziate nel percorso di visita. così da sfuggire al turista distratto. In quella parte del colle rivolta verso il Tevere ed il Campidoglio, conosciuta dalle fonti come Germalus, sorge l’area delle cosiddette Capanne Romulee dove sono conservati i resti del primitivo insediamento di Roma. Quello che possiamo oggi ammirare è costituito esclusivamente dalle tracce in negativo che le antiche capanne hanno lasciato nel banco di tufo del Palatino: si tratta della pavimentazione, ricavata scavando la roccia per ottenere una superficie pianeggiante, in cui spiccano i grossi fori per l’alloggiamento dei pali lignei per sostegno dell’orditura del tetto. La capanna era inoltre provvista di solchi anulari per lo scolo dell’acqua piovana. Nel Museo Palatino, visitabile non con il classico biglietto cumulativo ma esclusivamente con il biglietto “super”, è esposto un interessante plastico ricostruttivo dell’abitato protostorico del Platino.
Questa area di sensazionale importanza ci riporta con la mente al passato leggendario di Roma ed alla fondazione della città ad opera del suo primo re, Romolo in quel mitico 21 Aprile del 753 a.c. ll dato archeologico ha in effetti sorprendentemente confermato la tradizione mitica; grazie ai reperti qui rinvenuti è stato infatti possibile datare il sito delle capanne all’età del ferro, intorno all’VIII sec a.C., in un periodo perfettamente aderente con la mitica data di fondazione.
Se i protagonisti della fondazione di Roma rimangono personaggi leggendari, tuttavia i resti archeologici raccontano la storia di una Roma primitiva, ancora popolata da capanne, ma che precocemente muoveva i suoi primi passi verso un’espansione inarrestabile.
La suggestione ed il fascino che emana oggi questo sito non erano certo estranei agli antichi romani. Sarà infatti proprio in questo luogo, carico di memoria storica, che l’imperatore Augusto volle la propria residenza cosa che gli permise di entrare in “contatto diretto” con i luoghi mitici del primo re. Alle pendici del colle si trovava infatti la mitica grotta del Lupercale dove vennero allattati dalla lupa i due gemelli. Sulla sommità invece il celebre Auguratorium, il punto dal quale Romolo osservo il volo degli avvoltoi, attraverso il quale gli Dei approvarono la scelta di fondare la città sul Palatino. Augusto poteva infine vantarsi di possedere un tratto della Roma Quadrata quella definita da Romolo con il solco dell’aratro. Nell’area occupata dalla casa di Augusto sorgeva anche la casa Romuli, un sacello-museo nel quale si trovava la ricostruzione dell mitica capanna appartenuta a Romolo.
Questo angolo del Palatino è ricco di altre notevoli testimonianze archeologiche. I resti imponenti del tempio dedicato alla Magna Mater, primo culto orientale ad essere introdotto a Roma, le cisterne arcaiche per la conservazione dell’acqua piovana, il tempio della Vittoria e le sostruzioni della Domus Tiberiana, il palazzo voluto dall’imperatore Tiberio.
Il colle Palatino è davvero un sito tutto da scoprire in cui storia e leggenda si fondono insieme, un luogo speciale dove è possibile ripercorre tutta la storia di Roma. Farlo potendo assaporare luoghi e angoli nascosti potrà farvi godere ancor di più la vostra visita.