
Un fumetto medievale negli affreschi della Basilica Inferiore di San Clemente
Il celebre ciclo di affreschi del XII sec. che riveste alcuni muri portanti della basilica inferiore di San Clemente rappresenta una delle principali attrazioni del nostro tour dedicato alla Roma sotterranea. Un attrazione per coloro che desiderano scoprire le bellezze più affascinanti e nascoste di Roma, oltre ai soliti grandi classici della città eterna. Ecco così che in questi luoghi nascosti si possono trovare pitture meravigliose che narrano episodi della vita leggendaria del Santo ed in particolare i suoi miracoli più famosi. Un affresco di particolare interesse è quello detto del Miracolo di Sisinnio dove sono presenti particolari che potrebbero sfuggire ai turisti meno attenti.
La vicenda rappresentata ci riporta nella Roma del I sec. quando le messe si celebravano ancora all’interno delle domus, aperte alla comunità cristiana grazie a patrizi benemeriti convertiti alla nuova fede. A queste messe celebrate da Clemente assisteva Teodora, la moglie di Sisinnio, potente dignitario della corte dell’imperatore Nerva e per di più geloso. Sospettoso per le continue fughe domenicali della moglie, decise di pedinarla e scoprì così che la donna si era convertita al cristianesimo cosa davvero sconveniente per la moglie di un potente uomo di corte. Con l’orgoglio ferito Sisinnio interruppe la funzione per condurre via Teodora ma Clemente, che evidentemente non tollerava intrusioni nella casa del signore, rese Sisinnio cieco e sordo. La scena si conclude con Sisinnio costretto a ritirarsi sostenuto dai suoi servi.
L’episodio occupa il registro centrale dell’affresco, quello principale e meglio visibile. L’artista ne è al corrente ed esegue un lavoro di alta qualità ricorrendo ad una certa resa prospettica e riuscendo a conferire decoro e solennità ai personaggi tra i quali emerge la figura di San Clemente in atteggiamento orante.Ma la vicenda non termina qui e continua nella casa di Sisinnio dove si recò Clemente, a tal punto impietosito per le sorti del suo rivale, da volergli restituire vista ed udito. Sisinnio, infuriato per quanto precedentemente accaduto, ordinò ai suoi servi di legare Clemente e sbatterlo fuori casa ma, anche questa volta, il santo ricorreva ad un miracolo così che i servi, scambiandolo per una colonna della casa, si adoperavano con tutte le loro forze a spostarla invano.
Il primo fumetto nella storia dell’arte
Questa seconda parte della storia è stata dipinta nel registro sottostante, più stretto e meno visibile. Qui l’artista cambia stile dando fondo a tutto il suo talento: per dare più ritmo alla narrazione e favorire la comprensione della scena, introduce nell’affresco un mezzo di comunicazione davvero moderno: il fumetto. Si possono infatti ancora leggere, anche se oggi un pò a fatica, varie iscrizioni che accompagnano le azioni dei personaggi, alcune delle quali addirittura in lingua volgare! Leggiamo per esempio “falite de reto co lo palo” ovvero spingete dietro col palo e “fili de le pute traite” espressione colorita che non ha bisogno di traduzione. Abbiamo di fronte una testimonianza di eccezionale importanza, si tratta infatti di una delle primissime attestazioni scritte della lingua volgare ed in particolare del volgare romanesco con il quale il popolo si esprimeva abitualmente.
Quello che si scopre nella Basilica di San Clemente è un medioevo denso di avvenimenti, popolato da santi leggendari, ricco di opere d’arte e… di piacevoli sorprese.