Visita guidata delle Stanze di Raffaello
Tappa fondamentale delle nostre visite guidate dei Musei Vaticani è la visita dell’appartamento di Giulio II meglio conosciuto come le Stanze di Raffaello.
In queste sale potrete godere della vista dei celebri affreschi di Raffaello e della sua scuola eseguiti a partire dal 1508 per volere di Papa Giulio II, considerati tra le creazioni artistiche più importanti del Rinascimento.
Quello che i turisti possono visitare dell’appartamento comprende 4 sale, ciascuna intitolata con l’opera più significativa. Procederemo il racconto delle stanze di Raffaello seguendo un ordine cronologico a cominciare dalla Stanza della Segnatura.
La Stanza della Segnatura
Era la biblioteca del Papa, qui Raffaello compie i suoi esordi dipingendo i due affreschi che decreteranno la svolta artistica del pittore, la Disputa sul Sacramento dell’Eucarestia e la Scuola di Atene.
Nella Disputa sul Sacramento Raffaello rappresenta in alto la chiesa trionfante con le figure di santi e personaggi biblici collocati ai lati della Trinità disposta lungo un asse verticale con la figura di Gesù fiancheggiata da Maria e S. Giovanni Battista.
Nel registro inferiore Raffaello dipinge la chiesa militante, qui i protagonisti vengono coinvolti coralmente nella discussione che si anima intorno l’ostensorio posto al centro dello spazio pittorico con movenze e gesti che rendono estremamente dinamica la rappresentazione.
Con la Scuola di Atene Raffaello giunge al vertice della sua creazione dando vita al vero e proprio manifesto pittorico del Rinascimento. All’interno di una colossale prospettiva architettonica che abbraccia tutto lo spazio pittorico, ambienta una fantastica riunione delle più grandi menti del mondo classico, filosofi, scienziati, astronomi, geometri rappresentati con una varietà di pose e gesti e con un dinamismo mai visti prima. Nei personaggi è possibile riconoscere i volti dei contemporanei di Raffaello come Leonardo da Vinci e Bastiano da Sangallo nei panni dei grandi filosofi Platone ed Aristotele che costituiscono il fulcro della rappresentazione o l’architetto di corte Bramante nei panni del matematico Euclide. Raffaello non dimentica di omaggiare anche il suo rivale Michelangelo rappresentato nelle vesti di Eraclito e se stesso con il celebre autoritratto rivolto verso lo spettatore all’estremità destra dell’affresco.
La Stanza di Eliodoro
La successiva stanza di Eliodoro, era quella destinata alle udienze private del pontefice. Il tema centrale delle rappresentazioni è incentrato sull’intervento provvidenziale di Dio nella storia della Chiesa, dall’Antico Testamento all’epoca medioevale. I due affreschi della sala più significativi, la Liberazione di San Pietro e la Cacciata di Eliodoro dal tempio, dimostrano la ricerca sempre costante in Raffaello di soluzioni innovative e un attenzione per le novità di successo in campo pittorico. Riprenderà infatti dagli specialisti fiamminghi e veneti gli effetti luministici creando forti contrasti dichiaro scuro caricando le scene di una forza drammatica.
La stanza dell’incendio di Borgo
La terza sala è quella dell’incendio di Borgo, affrescata sotto il pontificato di Leone X. Le quattro rappresentazioni eseguite prevalentemente dagli allievi di Raffaello riproducono altrettanti episodi del passato che hanno coinvolto i papi con i quali Leone X condivideva il nome, ovvero Leone III e Leone IV. L’originalità e l’inventiva di Raffaello si colgono perfettamente nell’affresco con la rappresentazione dell’incendio di Borgo dove l’episodio drammatico dell’847, che ha visto i saraceni saccheggiare san Pietro e incendiare il quartiere limitrofo, è riportato sulla parete come se fosse una scena per uno spettacolo teatrale articolata in un palcoscenico dove compare l’incendio e un fondale dove emerge la facciata della costantiniana Basilica di San Pietro e la loggia delle benedizioni da dove si affaccia Leone IV.
La Sala di Costantino
Si tratta dell’ultima sala a venire affrescata, nel 1523, a tre anni dalla morte del maestro, da Giulio Romano e Francesco Penni, gli allievi che ereditarono la commessa dei lavori nell’appartamento papale. Ci troviamo nella sala di rappresentanza del pontefice e per questo gli affreschi mirano a celebrare la gloria della chiesa attraverso la figura dell’imperatore Costantino. Le quattro pareti raffigurano infatti altrettanti episodi della vita dell’imperatore segnati dalla fede nella nuova religione, in particolare nel dipinto con la battaglia di ponte Milvio, l’opera più esaltante della sala, l’imperatore viene rappresentato come paladino della fede cristiana contro il paganesimo incarnato dal rivale Massenzio.
Potrete scoprire le Stanze di Raffaello nel nostro tour classico del Vaticano ed anche nel tour esteso con la pinacoteca se desiderate una visita completa con un focus particolare sulla pittura italiana.
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